“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

venerdì 7 gennaio 2011

ADOLFO LIMARZI

Post riaggiornato il 19/01/2010. Integrato con i dati inviati da Pablo Limarzi, nipote di Mario.

ADOLFO LIMARZI era il quinto figlio di Francesco. Nato a Castellammare l'8/10/1873 venne battezzato anche con il nome di quello che tre anni più tardi sarebbe stato di suo fratello (Silvio) e con un altisonante terzo nome (Aristodemo).

Di lui so poco più di quello che risulta dalle carte. So ad esempio che era il fratello più legato a Silvio. Del resto erano quelli più vicini come età e quelli che sono stati più assieme, visto che hanno vissuto entrambi a Castellammare fino al 1911 quando Silvio prese la strada della Romagna.
Adolfo invece rimase nel suo paese natale, ma i due non persero mai i contatti. Testimonianza ne è un fatto accaduto molti anni dopo la partenza di Silvio: attorno al 1943 un nipote di Adolfo, il tredicenne Antonio (figlio di Irma) si ammalò di febbre maltese e allora la famiglia decise di mandare il piccolo a Meldola. Questo un po’ per “cambiare aria” (come si faceva allora per gli ammalati di queste patologie) e un po’ perché, probabilmente, venisse meglio seguito dal fratello medico.
Ma, cosa facilmente immaginabile, quelli erano anni terribilmente complicati. Le truppe alleate da poco sbarcate in Sicilia stavano risalendo la penisola nel loro percorso di liberazione del nostro Paese. Ma la loro risalita stava progressivamente spezzando l’Italia due. Adolfo fu perciò costretto in fretta e furia a salire a Meldola per recuperare il nipote prima che le truppe alleate entrassero in Napoli. Se non fosse arrivato in tempo il piccolo sarebbe rimasto separato dalla famiglia per chissà quanto.
Fu quella la prima e unica volta che mio padre, allora adolescente, vide “lo zio Adolfo” ma, dopo quasi 70 anni, se ne ricorda ancora. Qualche giorno fa mi ha detto: “Era uguale al babbo. Proprio come lui: piccolo ma distinto”.
Per la cronaca Adolfo fece in tempo e il piccolo Antonio, che di cognome faceva Gava, non solo guarì perfettamente, ma fece un bel pò di strada come ricorderò più avanti nelle note biografiche di Irma.

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- NOTA AGGIUNTIVA DEL 23/01/2011 -
Con mia grande sorpresa ho appena ritrovato il medesimo racconto di quella venuta a Meldola nell'autobiografia di Antonio Gava "IL CERTO E IL NEGATO" scritta a quattro mani con il nipote Giancarlo. Il racconto differisce in qualche particolare e nel fatto che Antonio ricorda che a venirlo a prendere fu il padre e non il nonno Adolfo, ma parla diffusamente di quel suo soggiorno dallo "zio Silvio" che, quando ci si ritrovava alla sera, spiegava anche a loro bambini quello che stava accadendo nel sud d'Italia sia militarmente che politicamente. Ricorda anche la notte prima della sua ripartenza per Castellammare nella quale Adolfo e Silvio discutevano sul da farsi e Silvio stesso tentò invano di convincere fratello e nipote a rimanere.
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Adolfo a Castellammare esercitò la professione di avvocato e, successivamente, di Segretario Comunale. Qui nell’ultimo anno del secolo il 15/06/1899 sposò la coetanea e compaesana Livia Maglio.
ATTO DI MATRIMONIO DI ADOLFO E LIVIA
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

Adolfo e Livia andarono a vivere a pochi passi dal mare in Via Alvino, 8 ed ebbero 7 figli:
- IRMA (Castellammare 08/08/1900 – Castellammare 09/11/1973)
Rimase sempre a Castellamare. Sposò Silvio Gava al quale diede 8 figli: Antonio, Rosario, Laura, Livia, Maria, Gianni, Roberto e Anna. Il marito Silvio e il figlio Antonio furono entrambi, in epoche successive, Ministri della Repubblica ed importanti esponenti DC.

- MARIO (Castellammare 02/11/1902 – Buenos Aires 1982)
Prima si trasferì a Milano dove il 2/09/1926 sposò Maria Albani ed ebbe 4 figli (Renato, Augusto, Elvira e Raffaello).
Poi conobbe Wolfrana Elsa Branchini e con lei si spostò in Francia ove la coppia (precisamente a Saint Martin de Valamais - Nizza), il 23/04/1944, ebbe un figlio di nome Gilberto. In seguito la coppia si trasferì, assieme al figlio, in Argentina: qui ebbero un'altra figlia che però purtroppo morì precocemente.
Gilberto invece ha avuto tre figli che hanno portato un pò di spagnolo nei nomi della famiglia (Pablo Marcelo, Gustavo Alejandro e Martin Javier) e anche tanti piccoli nuovi Limarzi. Questo, assieme appunto a quello di Eugenio, rappresenta il nostro ramo argentino.

- ARTURO (Castellammare 11/02/1905 – deceduto alla nascita)
- GIOVANNINA (Castellammare 1906 – Castellammare 19/09/1920)
- ALBERTO (Castellammare 04/07/1908 – deceduto alla nascita)
Come sì può intuire, per Adolfo e Livia i nomi di questi figli non sono legati a momenti felici. Nell’indice delle nascite di Castellammare alla riga che si riferisce alla nascita di Alberto c’è una annotazione a penna piuttosto eloquente: “non vivo”. In quella di Arturo una altrettanto triste: “nato morto”.
Mi sono chiesto, ma solo per un attimo, se era in caso di inserire i loro nomi che evocano un così triste evento. E' stata una esitazione dettata da una sorta di rispetto, ma alla fine non ho proprio avuto nessun dubbio: non l’ho avuto pensando ad Adolfo che, come testimoniano le sue firme autografe, se ne era andato, non so con che spirito ma caparbiamente, negli uffici comunali a denunciarne la nascita (credo che ai tempi fosse molto più semplice non farlo). In particolare nel certificato del 1905 di Arturo c’è una annotazione a penna che recita testualmente: “…è nato un bambino di sesso maschile che egli (il padre) mi presenta e a cui da il nome di Arturo, e che io riconosco di essere senza vita”.
Personalmente non credo che effettivamente avesse con sé Arturo, penso di più ad una formula di rito, ma è una cosa che fa comunque riflettere.
Ancora di più ho pensato a quei due genitori mentre davano un nome a questi due bimbi che nemmeno respiravano. Se l’hanno fatto è stato anche perché volevano che questi fossero ricordati.

Destino leggermente diverso, ma non meno triste, per Giovannina, che se n’è andata a 14 anni, ennesimo luttuoso capitolo per i Limarzi nati in quel ristretto numero di anni (non dimentichiamoci di Francesco – figlio di Silvio – nato nel 1908 anche lui morto diciannovenne). Per fortuna negli anni successivi il destino ha restituito qualcosa….

- GIUSEPPE (Castellammare 29/06/1911 – Washington 19/08/1985)
Si trasferì a Washington ove lavorò nell’Ambasciata Italiana presso gli Stati Uniti. Sposò Olga De Nicola ed ebbe 4 figli: Tullia, Adolfo, Livia e Maria. Questo invece rappresenta uno dei rami dei Limarzi d’America che ho potuto scoprire in questi giorni attraverso qualche contatto diretto. Un ramo allegro, unito e vitale che non ha proprio dimenticato le proprie origini.

- ARMANDO (Castellammare 25/05/1918 – Napoli 17/07/2003)
Inizialmente dei discendenti di Armando sapevo ben poco, per non dire nulla. Unica, scarna notizia su di lui è riferita era la sua presenza negli annali 1931 -1943 del 4’ Stormo dell’Aereonautica Militare di Gorizia. Poi, attraverso un commento rilasciato da un parente visitatore di questo blog, ho scoperto che si sposò con Ida dalla quale ebbe due figli: Adriana e Guglielmo.

Adolfo morì nella sua Castellammare di Stabia l'1/11/1956.

Una precisazione che ho fatto per mio nonno Silvio e che, a maggior ragione rifaccio per Adolfo: mi scuso per le imperfezioni se ce ne sono. Ho cercato di riportare con attenzione solo le cose delle quali sono certo, spero di esserci riuscito. Vale per questo e per tutto quello che scriverò qui: lungi da me la pretesa di voler imporre una mia personale storia: il mio unico obiettivo è riuscire a scoprire QUAL E’ la nostra storia. Questo con l’aiuto di chiunque voglia contribuire!


Silvio



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7 commenti:

  1. La figlia di Irma mancante è Anna sposata Acanfora. E' con lei che zia Maria passava molti mesi all'anno aiutantala nell'educazione dei sei figli di cui ricordo Antonio detto Totò, Stefano detto Nenè, Marinella.......
    I bambini erano molto affezzionati a zia Maria e anche a zio Armando, fratello di Irma.
    Silvio 51'

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  2. Perfetto.
    Grazie Silvio, la aggiungo subito nel testo. E alla fine esce fuori qualcosa anche di Armando!

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  3. Certo zio Armando sposato con zia Ida con due figli Guglielmo ed Adriana Guglielmo vive a roma sposato con pia ed Adriana vedova da giovane si sposo ed andò a Palermo moglie di isidoro un omone buono e simpatico . Ciao e complimenti Un parente

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  4. Mille grazie "parente". Quella di Armando era una piccola mancanza che piano piano sono riuscito a colmare. Ora posso aggiornare sia questo post che l'albero genealogico con i nomi Guglielmo e Adriana.
    Se hai qualche altra notizia da darmi sarà la benvenuta.

    Ciao e grazie per i complimenti!

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  5. per essere più preciso nel tuo racconto ti possiamo comunicare che l'omone buono e simpatico (aggiungerei dal cuore grande)si chiamava Isidoro Campisi. Adriana dopo essere rimasta vedova nel 1979 vive a Palermo sino alla sua triste scomparsa avvenuta il 24 maggio 2003 all'età di 59 anni
    dalla sua unione con Isidoro sono nate due simpaticissime sicliane appunto Elena e Ida che vivono felicemente sposate con prole a Palermo.
    Complimenti per l'iniziativa!

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  6. Elena! Ida!
    Che piacere riscoprire in Sicilia un altro pezzo della nostra famiglia!
    Grazie di cuore per aver voluto mettere anche voi il vostro tassello in questo mosaico che piano piano si sta ricomponendo attraversando il tempo.

    Non sapevo della scomparsa di vostra madre (anche se è avvenuta già da tempo) e me ne rammarico. Ragione in più per ricordarla in queste pagine.
    Se mi mandate la vostra mail o se siete su facebook sarà un piacere per me mandarvi l'intero nostro albero genealogico (dove, a questo punto, inserirò anche voi), tenervi aggiornato di tutto e fare la conoscenza di due "simpaticissime siciliane"!

    in ogni caso provvederò al più presto ad aggiornare con le vostre informazioni il capitolo dedicato ad Adolfo.

    Un saluto

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  7. ciao Silvio io sono su facebook se vuoi richidere l'amicizia fai pure cari saluti.

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