“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

martedì 16 agosto 2011

LONTANO MA NON TROPPO....

Avevo detto che lo facevo e l'ho fatto. Sono andato a Marzi e mi sa proprio che ci tornerò.
Perché Marzi è un paese che vuole vivere, perché la sua gente vuole vivere e lo fa con giudizio e dignità.
Prima di andarci l'avevo tanto amata Marzi, o meglio avevo amato la Marzi che ho letto nel libro di Fabrizio Perri dal titolo (pur poco rassicurante) "Galantuomini e Assassini" e che ho immaginato percorsa dal mio bisnonno Francesco. L'ho amata come si amano i paesi e le città immaginarie che i romanzieri inventano per i loro romanzi.
Ma, lo ammetto, pensavo dentro di me che la realtà sarebbe stata ben diversa. Più o meno consciamente covavo infatti qualche pregiudizio. Temevo di trovare un paese in disarmo, isolato, travolto dai mali che affliggono il nostro splendido sud.

Invece non è così.
Marzi è un paese pulito, curato e accogliente. Le persone ti sorridono, quando parlano ti fanno capire che la vita è complicata, ma ti sorridono. Dopo pochissimo tempo conosci già un sacco di gente e un sacco di gente ti conosce. Giri per le viuzze intrecciate del centro storico e nessuno ti nega una parola o un saluto.

Quando scoprono che ti chiami Limarzi poi sei a posto, è come se, secoli dopo, ridiventassi uno di loro.
Quando vuoi fare una visita alla chiesa  di Santa Barbara ti basta fare due urla nella piazzetta antistante al sagrato, si aprono due persiane e scende Renato che ti apre e ti fa vedere ogni angolo dell'edificio. Se vuoi fare due chiacchiere ti siedi davanti al bar e trovi subito qualcuno con cui scambiare due parole. Quando ti vuoi ritirare in camera e vai nell'agriturismo dove alloggi ci trovi Nunzio che ti chiede se hai mangiato, hai bevuto, se è tutto a posto.
A Marzi le persone si incontrano, non si incrociano. E c'è sempre qualcuno da incontrare.
Certo, non sono e non possono essere tutte rose e fiori. Di mali del del nostro tempo ce ne sono molti anche qui e, soprattutto, se uno vuole passare inosservato, se cioè, come dice adesso "vuole un po' di privacy", non è questo il posto adatto. Ma in fondo chi se ne importa.

Un grazie a Bruno Li Marzi e a sua moglie Lia che sono stati degli splendidi compagni di viaggio, di ricerche e di lunghe chiacchierate. Un grazie a quell'eterno ragazzo che è Marco, il fratello di Bruno, con il quale non ci si annoia mai e che riesce sempre a strapparti un sorriso. Grazie a Fabrizio Perri per la sua disponibilità, la sua compagnia e il bel pomeriggio trascorso assieme all'Archivio di Stato di Cosenza. Grazie a Telemaco Tucci che crea porcellane e le vende, ma questo è un dettaglio, visto che quando entri nel suo laboratorio tutto gli interessa fuorché venderti delle cose... Grazie a tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno fatto sentire a casa.
Ci si rivede!


SILVIO LIMARZI




P.S.: sono anche tornato con tante cose e tante piccole scoperte. Piano piano troverò il tempo di scriverle e riportarle nel sito!

1 commento:

  1. Grazie per essere venuto e grazie per le parole che hai detto sul mio bel paese di origine!
    Anche io l'ho abbandonato da un po', ma il mio cuore è sempre là... Credo che il tuo sia stato un viaggio animato da nobili e rare motivazioni.

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